PENSIERO DEL SABATO: L’INABITABILE

L’inabitabile: il mare immondezzaio, le coste irte di filo spinato, la terra pelata, la terra carnaio, i mucchi di carcasse, i fiumi letamai, le città nauseabonde

L’inabitabile: l’architettura del disprezzo e della scena, la glorietta mediocre dei grattacieli e degli edifici moderni, le migliaia di sgabuzzini stipati gli uni sugli altri, la sbruffoneria micragnosa delle sedi sociali

L’inabitabile: lo strimizito, l’irrespirabile, il piccolo, il meschino, il ristretto, il calcolato al centesimo

L’inabitabile: il rinchiuso, il vietato, l’ingabbiato, l’inchiavistellato, i muri irti di cocci di bottiglia, gli spioncini, i blindaggi

L’inabitabile: le bidonville, le città bidone

L’ostile, il grigio, l’anonimo, il brutto, i corridoi del metrò, i bagni pubblici, i capannoni, i parcheggi, i centri di smistamento, gli sportelli, le camere d’albergo

Le fabbriche, le caserme, le prigioni, i manicomi, gli ospizi, i licei, le corti d’assise, i cortili delle scuole

Lo spazio parsimonioso della proprietà privata, le soffitte arredate, le spendide garçonnières, i graziosi appartamentini nascosti nel verde, gli eleganti pied-à-terre, i tripli saloni, gli spaziosi soggiorni in pieno cielo, vista unica, doppia esposizione, alberi, travi, carattere, lussuosamente arredato da architetto, balcone, telefono, sole, disimpegni, vero caminetto, loggia, doppio lavello (inox), quiete, giardinetto privato, affare eccezionale

Si prega di annunciare il proprio nome dopo le dieci di sera

from Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri
Parigi, 1973-74.

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